Quale storia vuoi raccontare?

Storytelling e narrazioni aziendali

C’era una volta è l’incipit più familiare che ognuno di noi conosce, chiunque ha sentito nella sua vita favole fantastiche raccontate più volte finché non se ne conoscevano tutte le parole. Una favola, una storia è il bagaglio di un bambino che scopre le prime cose del mondo, la scoperta di sentimenti che restano nella memoria. Parlare di azienda attraverso la tecnica dello storytelling significa riprodurre la stessa sensazione. Per iniziare si deve andare alla ricerca del cuore aziendale, o di un prodotto/servizio, andare a scavare nei valori più profondi attraverso foto, racconti orali, documenti, riconoscimenti.

Una sorta di correva l’anno può essere sicuramente un inizio accattivante, amalgamandolo poi con le avventure successe durante il cammino. Lo storytelling è il racconto dell’impiegato più anziano che descrive i cambiamenti strutturali dell’azienda, dalla piccola sede all’arrivo delle macchine, fino all’ Industria 4.0.  Ma anche, se si parla di una start up, è il racconto del sogno dell’imprenditore, i suoi obiettivi e le sue speranze. Occorre quindi essere veri, raccontare fatti reali, o almeno verosimili, per avere una massima efficacia. Creare una storia che susciti emozioni nel pubblico prescelto senza stravolgere i fatti e tenendo sempre presente gli obiettivi della comunicazione.

Raccontare un’emozione

Per essere efficace, la narrazione aziendale deve utilizzare delle tecniche e dei linguaggi adatti all’obiettivo prefissato. Questo tipo di comunicazione per esempio può rivolgersi ad un pubblico interno, nel caso di condivisione di obiettivi o scelte manageriali che vedono coinvolte le risorse in prima persona, ma ha soprattutto obiettivi commerciali. Se si parla di un prodotto o di un servizio in generale, posizionato in un mercato altamente concorrenziale in cui non ci sono grandi differenze sostanziali, emergere dalla massa potrebbe risultare difficile. Lo storytelling aggiunge al prodotto un’emozionalità maggiore, un senso di appartenenza, i 21 grammi del peso dell’anima.

Questa tecnica può essere utilizzata per obiettivi di marketing, per esempio per catturare l’attenzione del pubblico, stimolare un bisogno o creare una relazione basata sulla fiducia, ma anche pubblicitari, come promuovere un brand e aumentare la sua visibilità.

Le caratteristiche promozionali dello storytelling, pur avendo lo stesso obiettivo, sono l’opposto di quelle del testimonial, cioè mentre per dare valore e ispirare fiducia si utilizza un personaggio, con lo storytelling è il prodotto stesso che si racconta ed emoziona l’utente.

Quali sono i rischi di questo strumento?

Il rischio è diventare poco credibili, inventare storie non coerenti o esagerate. Si può subito passare da un modo coinvolgente di raccontare un prodotto o un’azienda a perdere la misura, incorrendo ad un grosso danno d’immagine. Bisogna ricordare che lo storytelling è una tecnica di scrittura che inserisce le storie di marca al centro delle attività di marketing e di comunicazione, quindi uno storyteller oltre ad avere capacità creative deve avere competenze trasversali.

Anche se per certi versi questa tecnica narrativa può assomigliare a una moda del momento, non bisogna sottovalutare tutta la sua potenza, infatti le narrazioni più belle si ricordano per anni.

E tu quale storia vuoi raccontare?

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